Marco Manzo: gli stili di tatuaggio che esegue

14 Aprile 2023Category : News

Quando si parla di Marco Manzo, si fa il più delle volte riferimento allo stile ornamentale in quanto Manzo è uno dei massimi esperti ed esponenti dello stile ornamentale.

I suoi tatuaggi sono riconoscibili e a lui riconducibili, ridisegnano il corpo femminile con eleganza slanciando le forme. Cercando il suo nome vediamo soprattutto questi tatuaggi, ma ricordiamo che Manzo ha più volte affermato che i suoi tatuaggi non sono l’esaltazione della sua capacità artistica che vediamo soprattutto nello stile ornamentale ma sono rivolti a segnare momenti importanti della vita di una persona divenendo una mappa di ricordi.

Sono molti i clienti che si rivolgono a lui anche per piccoli tatuaggi simbolici come cuori, scritte, tatuaggi 3d, realistici, old school, tribali, minimal, patch tattoo, micro tattoo. “Il bello”- per lui – del lavoro di un tatuatore è conoscere quei passaggi salienti che le persone scelgono di celebrare attraverso i propri tatuaggi.

“E’ come condividere qualcosa di veramente profondo della vita delle persone che vengono a farsi tatuare”.

“Non è raro che le persone scelgano anche soggetti molto semplici, anche solo linee sottili, ma è sempre un onore poter accontentare i clienti con qualsiasi richiesta.

Di seguito una gallery di differenti stili che vengono eseguiti da Marco Manzo presso il suo Tribal Tattoo Studio a Roma.

 

 

 

 

 

 

 

Ricordiamo che il Tribal Tattoo Studio è situato in una zona facilmente raggiungibile della Capitale sia dal GRA che dal centro della città.

Marco Manzo è docente presso i corsi professionali obbligatori per gli esercenti l’attività di tatuaggi e piercing fin dalla loro istituzione e garantisce nel suo studio il massimo di igiene e sicurezza da oltre 30 anni. Vincitore di oltre 75 premi nazionali ed internazionali, Manzo è anche conosciuto in tutto il mondo per le sue opere d’arte su pelle che sono state esposte e acquisite da alcuni dei più importanti musei di arte contemporanea al mondo, partecipando anche a due edizioni della Biennale di Venezia.

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