PIERCING E TATUAGGI A ROMA

PIERCING E TATUAGGI A ROMA

Piercing e Tatuaggi a Roma: Penale per gli abusivi del tatuaggio e piercing. Approvata la legge dalla Regione Lazio

Intervistiamo in merito lo storico tatuatore e piercer romano Marco Manzo

Approvata dalla Regione Lazio la legge che disciplina tutti gli aspetti legati alla pratica di tatuaggi e piercing. Nella Regione Lazio sono stimati 1350 studi di tatuaggi regolari e 30000 abusivi. Arriva la stretta. La Regione, nella Legge approvata il 10 febbraio, chiede che sia applicata agli abusivi la legge già esistente per lo smaltimento dei rifiuti speciali potenzialmente pericolosi, che prevede pesanti sanzioni amministrative e risvolti penali certi. Come sappiamo i rischi in strutture non regolari possono essere molto alti: si possono rischiare malattie infettive come epatite ed Aids; inoltre  pigmenti utilizzati potrebbero essere non a norma e quindi potenzialmente tumoraliA ciò si aggiunga che in questo momento col coronavirus, i rischi sono ancora maggiori. L’obiettivo è far si che gli operatori del settore lavorino alla luce del sole e siano controllati. Una legge era necessaria perché gli operatori lavoravano basandosi sulle linee guida del Ministero della Sanità del 1998.

Tatuaggi a Roma: corsi obbligatori e fondi

Un altro aspetto che viene regolamentato è quello relativo alla durata corsi obbligatori, che passano dalle attuali 90 ore complessive a 800 ore per i tatuaggi e 300 per i piercing. La regione Lazio, inoltre, stanzierà dei contributi per le donne che hanno subito una mastectomia e volessero ricorrere ad un tatuaggio per nascondere gli esiti cicatriziali. Manco Manzo ,storico tatuatore romano famoso in Italia e nel mondo, da noi intervistato,  commenta :

“La Giunta regionale del Lazio  ha trattato con competenza i vari aspetti riguardanti la nostra attività , a cominciare dall’aumento di ore dei corsi obbligatori portate ad 800 per i tatuaggi e 300 per  i piercing, oltre ai corsi d’aggiornamento per i professionisti. Molto apprezzabile lo stanziamento di fondi per le donne che abbiano subito una mastectomia e vogliano coprirne gli esiti cicatriziali con un tatuaggio.

Vengono inoltre disciplinate le manifestazioni pubbliche ed i tatuatori che provengono da altre regioni o dall’estero.

“Personalmente, auspico  una futura legge nazionale , con le stesse regole su tutto il territorio, con corsi professionali di durata triennale come già avviene per gli altri servizi di cura alla persona come estetica o parrucchieri,  per consentire una formazione che possa dare uno sbocco lavorativo più facile a chi aspira a questa professione con adeguata preparazione e competenza.”

Prosegue Manzo, che è anche primo docente nei corsi professionali obbligatori in materia di igiene e sicurezza del lavoro e tecnica di tatuaggio e piercing sin dalla loro istituzione:

“Avevamo bisogno di una legge: io ho aperto la mia attività ben prima delle line guida del Ministero della Sanità del 1998 , ed all’epoca tutto era molto complicato poiché non si sapeva come autorizzare l’inizio dell’attività, le regole ce le auto imponevamo per etica o competenza specifica , avevamo sempre timore di eventuali chiusure o divieti; avere regole certe consente di poter investire sulla propria attività e di condurla facilmente.
Per quanto riguarda un altro aspetto della Legge della Regione Lazio, ossia il divieto di tatuaggio e piercing ai minori di 14 anni , fatto salvo il lobo dell’orecchio , era una prassi già consolidata tra i  professionisti del settore che non accontentavano i minorenni, soprattutto in zone del corpo visibili che potessero costituire una limitazione per l’approccio ad alcuni ambienti di lavoro. E’ necessario quindi ribadire quanto sia importante rivolgersi esclusivamente a tatuatori e piercer professionisti , cha abbiano le qualità per condurre queste pratiche in sicurezza.
La Regione Lazio durante l’emergenza covid aveva già dato linee guida per l’esecuzione di tatuaggi  e piercing in sicurezza che hanno permesso agli operatori di lavorare con più tranquillità e dare garanzie ai propri clienti.”

piercing e tatuaggi a romaMarco Manzo era stato già interpellato sul tema prima della approvazione della Legge, ed aveva detto:

ROMA – Divieto di aggregazione, mascherina e igienizzante. Le regole per farsi un tatuaggio in post-quarantena non sono poi così diverse da quelle che si devono rispettare nei luoghi chiusi aperti al pubblico. All’indomani della serrata di massa da parte di negozi e studi di tatuaggi in tutto il territorio nazionale dovuta all’emergenza Covid-19, Marco Manzo, uno dei migliori tatuatori e piercer storici della Capitale ci racconta il post-quarantena e commenta la proposta di legge della Regione Lazio per il corretto svolgimento delle attività.

“La riapertura in sicurezza è avvenuta seguendo l’Ordinanza della Regione Lazio del 16 Maggio 2020 n. Z0004. Da noi, i clienti, sanno di trovare gioielli biocompatibili in acciaio chirurgico della prima qualità, in teflon, titanio o bioplastica come da normativa UNI EN 1811:2011- spiega Manzo- al Tribal Tattoo Studio ogni foro è praticato con ago cannula sterile e monouso e tutto lo strumentario utilizzato, come pinze e forcipi, è sottoposto ad un procedimento di doppio ciclo di sterilizzazione a 134 gradi in autoclave , imbustato e scartato davanti al cliente stesso”.

Tatuatori abusivi a Roma

“Sicuramente c’è maggiore consapevolezza dei rischi connessi alla pratica di tatuaggio ed a quella del piercing, che porta sempre più persone a rivolgersi a Studi autorizzati, su strada, visibili e che rispettino tutte le normative. Purtroppo- prosegue il tatuatore- è noto che esistano moltissimi abusivi nella nostra professione: nella sola regione Lazio è stimato che, a fronte di circa 1350 studi autorizzati, ci siano circa 20.000 abusivi, che operano in casa o strutture inadeguate, dove non possono assolutamente garantire igiene e sicurezza. Questo è un rischio elevato, poiché oltre al rischio di trasmissione di  infezioni, epatiti ed Aids, si aggiunge in questa fase il Covid nel caso in cui le procedure di sanificazione individuale previste dall’ordinanza regionale non vengano rispettate”.

La proposta di legge della Regione Lazio

“Sicuramente il tatuaggio è una forma d’arte ed un autorevole linguaggio nell’arte contemporanea, ma limitarsi a pensare all’ambito artistico non è sufficiente: ben venga una legge, ne abbiamo bisogno- spiega Manzo- La Regione, per la stesura della proposta di legge, si è confrontata con l’AssociazioneTatuatori.it , di cui anche io faccio parte come associato.

di seguito l’articolo completo:

https://www.dire.it/22-07-2020/487499-piercing-e-tatuaggi-a-roma-parola-dordine-sicurezza/

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